Sognando la California

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Scritto da Andy Jechow

I viaggi su strada sono una sorta di mia passione. Più o meno come mi avvicino in modo appassionato a un piatto di tres leches… Tuttavia quando ero più giovane i viaggi su strada erano un esercizio estenuante fatto con la famiglia che sembrava molto più simile a un supplizio familiare.

Intrappolato in auto per centinaia di chilometri, con almeno un membro del nucleo familiare che aveva bisogno di usare il bagno ogni 30 minuti o giù di lì. E tutto ciò mi creava difficoltà per segiure e comprendere il film che stavo guardando sul mio piccolo lettore video portatile con un audio molto scarso. Tutto ciò è inevitabile nello spazio comunque piccolo di un’auto per cui cercavo almeno di leggere il labbiale di Jodie Foster nel thriller alieno “Contatto” ma purtroppo non ci riuscivo. Cosa stai cercando di dirmi, Jodie?

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Con gli anni sono cresciuto rendendomi indipendente da queste situazioni familiari ed ho potuto quindi scoprire che i viaggi in strada possono sorprendentemente divertenti, soprattutto quando si viaggia con un piacevole , e soprattutto meno incontinente, gruppo di amici. Uno dei miei primi veri viaggi su strada è stato uno dei percorsi più famosi d’America : l’autostrada molto panoramica 1, nota anche come la Pacific Coast Highway. Abbracciando la costa fra Los Angeles e San Francisco, la strada a due corsie offre alcuni dei migliori panorami che si possani mai vedere su quattro ruote. Viceversa se siete interessati a un’esperienza vicina alla morte, potrete seguire il percorso in bicicletta…

Quello che in origine doveva essere un gruppo di 4 o 5 ragazzi per il nostro primo viaggio di strada californiano alla fine si ridusse semplicemente a un mio amico spagnolo e me. Sicuramente positivo in questo caso potere fare meno soste bagno e avere più spazio per le gambe. Deciso quindi di noleggiare un’auto giudabile anche da chi ha meno di 25 anni, siamo arrivati ​​al chiosco di auto a noleggio a Los Angeles ed abbiamo scoperto che sarebbe impossibile affittare una cabriolet, come ci era stato originariamente promesso al telefono. Questo mi ha dato la rara opportunità di usare una frase che non avevo mai pronunciato prima: “Ho bisogno di parlare con il responsabile”, nella convinzione che essa avrebbe avuto un effetto molto forte sull’uomo che avevo di fronte seduto alla scrivania.

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In effetti non più di 15 minuti dopo eravamo in giro per le strade di Los Angeles su di una Mustang decappottabile color argento e meno di 24 ore dopo eravamo sulla , a meno di 15 minuti più tardi, ci ha colpito per le strade di Los Angeles in argento Mustang decappottabile. E meno di 24 ore dopo eravamo in direzione nord sulla Highway 1.

Guidando attraverso Malibu al mattino presto, vedevamo le persone che cominciavano a passare la cera sulle loro tavole da surf, operazione abituale per i surfisti prima di lanciarsi sulle onde. Poi abbiamo iniziato a scorgere il Pacifico attraverso gli spazi ristretti della fila interminabile di case che costeggiavano la spiaggia.

 

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Avevamo entrambi portato il nostro iPod per il viaggio, e io avevo creato una playlist con le canzoni più belle che avevo trovato sul web. In quel momento stavo ascoltando “California Dreamin ‘” dei The Mamas and the Papas, “San Francisco” di Scott McKenzie e “Day Tripper” dei Beatles. Se una canzone non rientrava nei gusti musicali del mio amico spagnolo, lui poteva schiacciare il testo “next” fino a quando non ne trovava una di suo gradimento ed in effetti lui questo fece, anche senza tanti complimenti. Di conseguenza io, come forma di protesta, a volte fingevo di perdere il controllo della vettura in corrispondenza di qualche rupe…

Proseguendo ci siamo fermati a Santa Barbara dove abbiamo gustato un brunch al Biltmore, un albergo fronte mare di ispirazione mediterranea costruito nel 1927 e dalla fine degli anni ’80 divenuto parte della catena Four Seasons Hotels. Dopo un ottimo pranzo consumato sul patio con vista sull’oceano, abbiamo ripreso il nostro viaggio. Prossima destinazione: San Simeon.

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Per le successive 2/3 ore, eravamo “accompagnati” dalle colline con i prati arsi dal sole a est e dalle acque turchesi del Pacifico ad ovest.

Avevo selezionato molte delle tappe del nostro viaggio sulla base di alcuni dei miei film preferiti, tra cui ” Gli Uccelli “, “Citizen Kane” e “The Parent Trap”. La nostra prossima fermata sarebbe stata una di queste.

E’ difficile descrivere Hearst Castle, conosciuto anche come San Simeon, il nome del comune più vicino. Avevo immaginato, prima della mia visita, che la struttura fosse altrettanto reale come il Castello di Cenerentola a Disney World, con tutto il gesso e la fibra di vetro che si possa immaginare. Quello che invece ho trovato era di un genere completamente diverso. Un ibrido dell’architettura spagnola e italiana, il castello con la parte principale costituita prevalentemente con legno e pietra scolpita e intagliata centinaia di anni fa (in alcuni casi anche migliaia di anni) e spedito dal proprietario, William Randolph Hearst, dal suo piovoso paese in Europa al sole di San Luis Obispo County, senza badare in alcun modo alle spese! .

Hearst Castle from the outside
Hearst Castle from the outside

La bellezza dell’approccio al castello sulla collina era però mitigata dal dover andarci in bus in compagnia di un’orda di turisti schiamazzanti. Il risultato, tuttavia, era che la collina era priva delmare di veicoli che altrimenti la avrebbe ricoperta. All’arrivo ci siamo subito imbattuti in una scala in cemento dal triste aspetto che conduceva al piano superiore. Una delle tante particolarità del castello è la mancanza di uno scalone di qualsiasi tipo.

Gli elementi più particolari del castello, tra cui la mostra dell’orso polare, comunque non oscuravano le sue componenti più gloriose, in particolare le sue piscine. La piscina romana, che si trova in un ambiente “cavernoso” sotto i campi da tennis, rappresenta, miscelati perfettamente insieme, il misterioso e il tranquillo. L’atmosfera è una via di mezzo fra un bagno di una antica casa patrizia romana e una camera dei segreti.

Roman Pool of Hearst Castle
Roman Pool of Hearst Castle
Neptune Pool of Hearst Castle
Neptune Pool of Hearst Castle

Alla partenza da San Simeon, sempre in direzione nord, la radio trasmetteva “Daydream” dei The Lovin Spoonful. Il mio amico spagnolo mi disse che apprezzava questa canzone.

Un’ora più tardi, eravamo nei pressi di McWay Falls, e decidemmo che essa meritava una breve sosta e un’escursione per vedere la cascata precipitare sulla spiaggia. E posso assicurarvi che è un discreto posto per vivere sensazioni uniche.

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Poi siamo ripartiti, sempre in direzione nord. “Cecilia”, di Simon & Garfunkel, ci ha accompagnati mentre attraversavamo il famoso Bixby Creek Bridge, con la sua unica navata centrale che ci permise di fare una delle foto migliori del nostro viaggio sulla Highway 1.

Carmel-by-the-Sea, o semplicemente “Carmelo”, è una città speciale, e merita una sosta per visitare la lunga spiaggia di sabbia bianca, la principale via pedonale piena di negozi, e le aree residenziali boschive dove si trovano molte case da fiaba fatte in legno a misura di Hobbit!

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Arrivati a San Francisco dopo il tramonto, ci siamo recati nel “santuario” della cucina biologica californiana che è Chez Panisse nella vicina Berkeley. A lungo considerato uno dei migliori ristoranti in America, non ne siamo assolutamente rimasti delusi. Il ristorante vanta anche, al piano superiore, una caffetteria che fornisce lo stesso cibo di qualità ma in un ambiente più informale e dove è anche molto più facile prenotare.

A poco più di un’ora a nord di San Francisco si trova Napa Valley. Questa località è la casa di alcune delle migliori cantine e ristoranti del mondo (infatti ospita gli unici ristoranti con 3 stelle Michelin a ovest di Chicago), ma è anche conosciuta come la casa di Hallie Parker e Annie James, fino a anni 20 fa considerati fra i migliori umoristi del secolo.

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Abbiamo pranzato al Auberge du Soleil, un hotel in collina con una splendida veduta sulla valle. Sotto i nostri occhi , sul prato, lo staff preparava i posti a sedere per un matrimonio imminente. Fila dopo fila, le sedie sono stati dotate di cuscini di un rosa caldo molto accattivante.

Il giorno seguente abbiamo ripreso il viaggio, per la sua parte finale in direzione del Parco Nazionale di Yosemite , circa 4 ore a est di San Francisco. Vorrei sconsigliarvi di fare una visita di un solo giorno come abbiamo fatto noi, se non altro per aumentare le vostre probabilità di vedere uno dei simpatici orsi residenti del parco. Una volta nella valle, il breve tragitto nel Tunnel View vi offre uno dei migliori panorami che potrete mai incontrare nella vostra vita!

Lo Alwahnee è un grande hotel rustico nel centro della Yosemite Valley che offre gli unici alloggi di lusso in loco. Molti parti di questa struttura sono stati utilizzate come set per il film di Stanley Kubrick “The Shining”, compreso il camino, i lampadari e gli ascensori rossi e neri (usato in una delle scene più famose del film ).

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Al nostro ritorno a San Francisco, lievemente ustionati da una breve escursione nel parco, avevamo il desiderio di un buon burger-spuntino nella rinomata In-N-Out. Gli hamburger, infatti, erano di prim’ordine, fra i migliori che ho mai mangiato nelle catene di fast food.

A quel punto la nostra ultima destinazione era l’aeroporto.

Avvicinandoci al terminal, gli ultimi momenti di questo lungo viaggio di 1.000 miglia ascoltavamo “Drive”, da Ziggy Marley, assolutamente adatto a quella circostanza. Con un sospiro “assaporavo” questa grande canzone quando il mio amico spagnolo, per l’ultima volta per fortuna, schiacciava ancora una volta il tasto next del lettore musicale.

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Ulteriori suggerimenti :

Per il viaggio da Los Angeles a San Francisco per il quale occorrono più giornitratto vi consiglio un soggiorno al Post Ranch Inn, arroccato su una rupe sopra l’oceano, con la vista e il servizio migliori della zona.

In viaggio verso sud (da San Francisco a Los Angeles) più che verso nord il passeggero avrà la vista migliore per scattare delle foto stupende!

Per evitare sia una polmonite che una scottature di II grado, vi consiglio di non essere troppo riluttanti a chiudere ogni tanto il tettuccio della decappottabile, soprattutto prima di entrare in uno dei lunghi tratti di strada tra le montagne dove è più difficile trovare un posto per fermarsi.

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