La stupefacente Villa D’Este a Tivoli
L’Italia è il paese al mondo con il maggior numero di siti, sia culturali che naturali, inseriti dall’UNESCO nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità e questo è uno dei principali motivi di attrazione per il turismo internazionale.
I centri storici di città come Roma, Napoli e Firenze, i Trulli di Alberobello e l’Area Archeologica di Agrigento, Assisi e la città di Verona, sono solo alcuni dei siti culturali che ogni anno, insieme ai siti naturali come le Isole Eolie e le Dolomiti, sono visitati dai turisti di tutto il mondo.
Oggi vi mostreremo un meraviglioso sito, un capolavoro del Rinascimento italiano che fa parte della lista UNESCO dal 2001, che si trova a pochi km dalla capitale Roma e più precisamente a Tivoli: Villa d’Este.
Villa d’Este fu costruita, in un’area che ospitava anticamente una villa patrizia romana, per volontà del Cardinale Ippolito II d’Este, che fu governatore di Tivoli dal 1550, figlio della famosa Lucrezia Borgia che caratterizzò la politica del periodo rinascimentale.
Gli interni della villa sono molto interessanti ed in particolare è tutto da ammirare il cosiddetto “piano nobile” con le sue imponenti sale decorate e dipinte con rara maestria da un nutrito gruppo di artisti romani.
La caratteristica principale di Villa d’Este è il suo splendido giardino nato dalla geniale mente del pittore ed architetto Pirro Ligorio e realizzato da numerosi artigiani che furono magistralmente diretti e supervisionati dall’architetto di corte Alberto Galvani, un’oasi di verde che si sviluppa fra terrazze, pendii, viali, scalinate e un insieme di fontane, grotte e giochi d’acqua che sono stati presi come modello da emulare a livello europeo per molti giardini dell’epoca.
Uno degli “angoli” più rappresentativi di questo spettacolare giardino è quello delle “Cento Fontane” che fiancheggiano un viale lungo 100 metri, luogo suggestivo che è stato utilizzato per diversi films fra i quali il “Ben Hur” di Wyler che vi ha ambientato la scena del banchetto.
Tutte da ammirare anche la Fontana di Nettuno, la Fontana dell’Ovato e la Fontana dell’Organo che deve il suo nome al meccanismo ad acqua che si trova al suo interno e che genera dei magici suoni musicali che lasciano i visitatori senza parole…
Infine la Fontana dei Draghi che, secondo una leggenda, sarebbe stata realizzata in una sola notte del settembre del 1572 in onore dell’ospite della villa Papa Gregorio XIII membro della famiglia Boncompagni il cui stemma aveva come simbolo dei draghi alati, come dire storia e leggenda che si fondono nella stupefacente Villa d’Este!
I L V I D E O
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