L’isola di Zabargad
L’estate si avvicina ed in molti iniziano a sognare ad occhi aperti le prossime vacanze al mare, specialmente se si pensa alle splendide coste italiane che con i loro circa 7.500 km offrono tante e diversificate località balneari sia lungo la penisola che sulle due isole maggiori che sulle numerose isole minori.
Inoltre sul bacino del Mediterraneo si affacciano diverse altre nazioni, sia europee come Grecia-Spagna-Francia, che africane come Marocco-Tunisia-Egitto, con zone costiere accoglienti che attirano un turismo internazionale.
L’Egitto, a differenza degli altri due paesi africani citati prima, oltre al Mare Mediterraneo è bagnato anche dal Mar Rosso che divide l’Africa dalla penisola araba e comunica a nord con il Mare Mediterraneo attraverso il Canale di Suez e a sud con l’Oceano Indiano attraverso lo stretto di Bab el-Mandeb.
Località rinomate come quelle egiziane di Sharm el-Sheikh e Marsa Alam e quella giordana di Aqaba ospitano ogni anno molti turisti, soprattutto europei, che in gran parte sono appassionati di immersioni subacquee e, quindi, sono attratti dall’affascinante mondo sottomarino del Mar Rosso.
Ma forse non tutti sanno che nella parte meridionale di questo mare, nelle acque egiziane, si trova una affascinante e misteriosa isola, un lembo di terra con un promontorio centrale che emerge come per magia dalle acque e che è abitato stabilmente solo dai falchi pescatori che vi nidificano: l’Isola di Zabargad.
Assolutamente al di fuori dei grandi itinerari turistici internazionali, questa suggestiva isola conserva intatta la sua selvaggia ed incontaminata natura, uno di quei rari luoghi del nostro pianeta dove l’uomo si sente quasi come un estraneo anche se questo gli consente di sentirsi come coccolato da madre natura…
Zabargad è come avvolta da una misteriosa magia che deriva anche dal fatto che questo angolo di paradiso, in base a quanto narrò Plinio il Vecchio, venne scoperto dai Trogloditi che vi approdarono dopo un naufragio e le dettero il nome di Topazos”, che vuol dire cercare, dopo che, scavando per cercare qualcosa con cui nutrirsi, trovarono una sgargiante pietra verde che denominarono, appunto, “topazos”.
Dopo la seconda guerra mondiale l’isola fu come dimenticata per alcuni decenni finché nel 1990 fu riscoperta da un gruppo di subacquei italiani. Oggi, nonostante rimanga quasi sconosciuta e priva di strutture ricettive, è uno dei siti di immersione più amati dagli amanti del mondo subacqueo grazie alla sua meravigliosa barriera corallina e alla grande e variopinta varietà di pesci che popolano il suo magico e incontaminato mondo sottomarino.
I L V I D E O
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